Internazionale

Censurata e costretta in esilio: il caso di Reem, giornalista saudita

Arabia saudita Avvicinata dal braccio destro di Mohammed bin Salman, quel al-Qahtani implicato nell'omicidio Khashoggi, ha dovuto abbandonare il lavoro. Ma è stata arrestata comunque: ora è in cerca di asilo in Olanda

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 13 gennaio 2019
Censurata, arrestata, torturata e costretta all’esilio: è la storia di una giornalista saudita, Reem Sulaiman, finita nel radar del braccio destro del delfino Mohammed bin Salman. Quel Saud al-Qahtani considerato uno degli autori dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi nel consolato dei Saud a Istanbul e licenziato una ventina di giorni dopo (ma, scrive il Washington Post, ancora consigliere dietro le quinte del principe). Un capro espiatorio da dare impasto al mondo inorridito che però non inganna chi vive nel regno: è risaputo che al-Qahtani non muove foglia senza l’ordine del futuro re. Indicativo il caso di Reem Sulaiman, che racconta...

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