Italia
Centri diurni nel caos: vogliamo una direttiva nazionale per la sicurezza
Prevenzione Ogni regione va per conto proprio su servizi che coinvolgono almeno 100mila operatori in tutta Italia e che si rivolgono a persone disabili, anziani, adulti o minori con problemi di salute mentale. Una senatrice Pd presenta un'interrogazione parlamentare
Prevenzione Ogni regione va per conto proprio su servizi che coinvolgono almeno 100mila operatori in tutta Italia e che si rivolgono a persone disabili, anziani, adulti o minori con problemi di salute mentale. Una senatrice Pd presenta un'interrogazione parlamentare
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 5 maggio 2020
La cosiddetta «fase 2» incominciata ieri ha, nei fatti, allentato il lockdown cominciato con i provvedimenti di inizio marzo. Il Dpcm in vigore ha previsto, tra gli altri servizi, anche la riapertura dei centri diurni precedentemente sospesi. In questa particolare casistica rientrano tutte quelle realtà che erogano servizi e forniscono assistenza a categorie fragili come disabili fisici e psichici, anziani parzialmente non autosufficienti oltre che adulti e minori con situazione di disagio. Il decreto del 26 Aprile ha previsto che queste strutture «vengono riattivate secondo piano territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso «eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per...