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«Centrosinistra» e «progressista», tra tatticismo e subalternità
Linguaggio e politica Quando Pisapia dice che il centrosinistra almeno ha fatto qualcosa di buono come le unioni civili ricorda l’errore di chi dice che il fascismo fece l’Iri e la bonifica delle paludi
Uomo accerchiato – Scassa
Linguaggio e politica Quando Pisapia dice che il centrosinistra almeno ha fatto qualcosa di buono come le unioni civili ricorda l’errore di chi dice che il fascismo fece l’Iri e la bonifica delle paludi
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 13 giugno 2017
«Il degrado del linguaggio non è un problema di parole, ma deriva da un comportamento pratico», diceva pochi anni fa Vittorio Foa. E già nel 1977, appena all’inizio della lunga fase regressiva nella quale siamo tuttora immersi, solo l’udito fine di un grande scrittore come Italo Calvino poteva cogliere gli effetti della parola non più operante sulla qualità della politica, sulla qualità, dunque, della democrazia. «Una democrazia – scriveva – vive se la parola è operante. (…) Se la parola giusta non si confonde con la parola ingiusta». Quando oggi si parla di centrosinistra, senza trattino come invece nella formulazione...