Alias Domenica
Ceronetti classicheggiante
Classici ritradotti, un caso critico Le «Odi» tradotte in versi da Guido Ceronetti (Adelphi) restituiscono un’immagine parziale del poeta latino: asceta della «mediocritas»
Jacob Philipp Hackert, una delle dieci vedute della campagna oraziana dipinte nel 1780: Monte Lucretili(u)s, Düsseldorf, Goethe-Museum
Classici ritradotti, un caso critico Le «Odi» tradotte in versi da Guido Ceronetti (Adelphi) restituiscono un’immagine parziale del poeta latino: asceta della «mediocritas»
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 2 settembre 2018
Con questo volumetto di Odi oraziane (pp. 104, euro 12,00) Adelphi intende avviare (cito dal risvolto di copertina) «la pubblicazione dei classici tradotti da Guido Ceronetti: Catullo, Marziale e Giovenale». L’Orazio di Ceronetti, come il suo Giovenale (o come il suo Qohélet) è rimasto a sedimentare dagli anni delle letture giovanili. Come egli precisa nelle due prefazioni al testo (c’è anche quella all’Orazio interruptus, il progetto di un’antologia oraziana del 1982), Ceronetti ha seguito un suo personale itinerario, in mezzo a quel che succedeva nella Res publica litterarum (con gli studi nelle cittadelle accademiche, le traduzioni di Pavese, Mandruzzato, Ramous,...