Lavoro
Cgil: «Almaviva licenzia in Italia per delocalizzare in Romania»
Call center L’accusa della Slc e gli indizi in alcuni testi aziendali. Il gruppo di Tripi risparmierebbe anche sulla «tassa Fornero». Il segretario nazionale del sindacato Michele Azzola: «Si possono salvare tutti i posti: servono controlli seri, cig per tre anni e un patto tra committenti»
I lavoratori di Almaviva ieri in corteo a Palermo: nella città siciliana il gruppo di call center ha previsto 1670 licenziamenti
Call center L’accusa della Slc e gli indizi in alcuni testi aziendali. Il gruppo di Tripi risparmierebbe anche sulla «tassa Fornero». Il segretario nazionale del sindacato Michele Azzola: «Si possono salvare tutti i posti: servono controlli seri, cig per tre anni e un patto tra committenti»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 24 marzo 2016
I dipendenti di Almaviva non si arrendono: anche ieri scioperi, cortei e blocchi delle strade, da Palermo a Roma. Ma mentre il maggior gruppo di call center italiano è pronto a licenziare 3 mila persone (la procedura è già stata avviata), la Cgil formula una pesante accusa: capovolgendo una strategia applicata ormai da cinque anni, che prevedeva di non delocalizzare, il gruppo guidato da Marco Tripi starebbe esplorando il terreno in Romania, per aprire lì una nuova sede. Che farebbe da «polmone» di scarico dei costi, in modo da poter tornare competitivi per le commesse italiane. Lo dice al manifesto...