Lavoro

Cgil, uno statuto dei lavoratori per una nuova cittadinanza sociale

Cgil, uno statuto dei lavoratori per una nuova cittadinanza socialeIl segretario della Cgil Susanna Camusso

Corso Italia Il sindacato ha approvato una carta dei diritti universali del lavoro e sembra finalmente aprirsi alle tutele universali per tutti i dipendenti e gli indipendenti. I ritardi sindacali, la poca consapevolezza dei cambiamenti del lavoro da parte della sinistra: oggi siamo ancora in tempo per inaugurare una nuova stagione del diritto del lavoro

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 19 dicembre 2015
Il Comitato direttivo nazionale della Cgil ha approvato la Carta dei diritti universali del Lavoro, definito anche Nuovo statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, un documento che sarà sottoposto a una consultazione. Nel testo, nato dalla discussione che ha coinvolto i vertici del sindacato, si intuisce l’ambizione di scrivere un «nuovo» diritto del lavoro come risposta alle famigerate «riforme» dell’ultimo ventennio e il definitivo smantellamento dello Statuto dei lavoratori del 1970. Dagli anni Novanta del «Pacchetto Treu» e dell’introduzione della Gestione Separata Inps, ai professorali e avventati (si pensi agli «esodati») interventi di Elsa Fornero, fino al fiume di decreti...

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