Visioni

Charlie Haden, il libero pensare jazz

Charlie Haden, il libero pensare jazzCharlie Haden, sotto nel quartetto di Ornette Coleman

Musica È morto a 77 anni il geniale contrabbassista dalla militanza dichiarata a «sinistra» e dal fraseggio arpeggiante e denso. Dagli esordi free con il quartetto di Ornette Coleman al lungo sodalizio con Keith Jarrett

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 13 luglio 2014
L’ultima volta che ci ha fatto ascoltare Song for Che è stato nel giugno 2005. Charlie Haden era a Terni, alla cascata delle Marmore, in concerto con un settetto che suonava jazz sulla base delle canzoni messicane di Jos Sabre Marroquin. Ma il brano in memoria del Comandante lo propose come bis abbandonando il palcoscenico dopo aver rivolto al pubblico un piccolo appello contro tutte le guerre (meno quelle insurrezionali, di popolo, di liberazione, pensiamo). Si ascoltò allora, ben amplificata, la registrazione più famosa, più esaltante, più commovente, più davvero ribelle di Song for Che: quella del 1969 con la...

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