Alias
Charlie Watts, il modernista
Miti/Con la scomparsa del batterista dei Rolling Stones si spegne anche il grande motore della band. Un’anima profondamente jazz che adorava Charlie Parker e Miles Davis Sessant’anni di carriera sempre defilato, per scelta, rispetto a Jagger e Richards
Miti/Con la scomparsa del batterista dei Rolling Stones si spegne anche il grande motore della band. Un’anima profondamente jazz che adorava Charlie Parker e Miles Davis Sessant’anni di carriera sempre defilato, per scelta, rispetto a Jagger e Richards
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 28 agosto 2021
Quasi tutti i batteristi scandiscono il tempo sul charleston, ma sulla seconda e la quarta battuta, e cioè sul backbeat, componente fondamentale del rock’n’roll. Charlie, anziché battere il colpo, solleva il piatto superiore. Finge di suonare e si ritrae. Affida tutto il suono al rullante invece di lasciare un’interferenza in sottofondo. A guardarlo puoi rischiare un’aritmia cardiaca. In quelle due battute si concede un altro gesto del tutto inutile, e in questo modo tira indietro il tempo, perché è costretto a fare uno sforzo in più. Così, la sensazione di languore generata dalle percussioni di Charlie è in parte dovuta...