Anish Kapoor, «Pouch», 2006
Alias Domenica
Charlotte Brontë, delicati equilibri di una prosa radicata nella middle-class
Classici ritradotti Alle 668 traduzioni in 62 lingue di «Jane Eyre», si aggiunge ora quella di Giulia Boringhieri, che fa lodevolmente emergere la doppia voce della protagonista, ma talvolta introduce colloquialismi assenti nell’originale per attualizzarlo, e altrove innalza il registro con termini desueti
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 17 dicembre 2023
Pubblicato nel 1847 a firma di un ignoto Currer Bell – intorno alla cui identità di genere si scatenò presto la curiosità dei recensori – Jane Eyre di Charlotte Brontë è senz’altro il classico più conosciuto e acclamato tra quelli che hanno contribuito a seminare un’idea di inglesità spiccatamente territoriale e capace di armonizzare ordine e ribellione. Uno studio condotto dall’Università di Liverpool nel 2021 ha mappato seicentosessant’otto traduzioni in sessantadue lingue, delle quali centrotrenta soltanto in cinese. A tanta effervescenza traduttiva sembra essersi sottratta l’Africa, dove sono apparse soltanto sei traduzioni in arabo e una in amarico (Etiopia) e...