Alias Domenica
Che ci facevano i futuristi in Piazzetta?
"Capri 1905-1940" di Lea Vergine, riproposto dal Saggiatore Scritto nel 1983 «rovistando fra i momenti privilegiati e ignoti di molte vite», l'anomale libro d'antan disegnava una topografia dell’isola non all’insegna di incanti e azzurrità, ma della più stravagante modernità
"Depero e Clavel mimica!", 1917, Mart, Archivio del ’900
"Capri 1905-1940" di Lea Vergine, riproposto dal Saggiatore Scritto nel 1983 «rovistando fra i momenti privilegiati e ignoti di molte vite», l'anomale libro d'antan disegnava una topografia dell’isola non all’insegna di incanti e azzurrità, ma della più stravagante modernità
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 14 ottobre 2018
«Al viaggiatore, tratto in inganno dagli imbonimenti della letteratura turistica, desideroso di visitare Capri, non si può raccomandare abbastanza, nel reciproco interesse, di farne a meno». C’è sarcasmo e anche amarezza nelle prime righe della Guida inutile di Capri che Edwin Cerio pubblicò nel 1946. Ormai era chiaro che il sogno si era liquefatto, la battaglia persa da tempo. Il visitatore, varcata la Piazzetta, si trovava ormai «sperduto nella giungla dei più infimi prodotti della chincaglieria e marchetteria internazionale». Edwin Cerio era ingegnere e figlio del mitico medico condotto di Capri, Ignazio. Da giovane si era dato ad affari, carriera...