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Chevrier e la fotografia non autoritaria di Hausmann

Chevrier e la fotografia non autoritaria di HausmannRaoul Hausmann, "Le rêve", 1930

Intervista a Jean-François Chevrier In occasione della mostra del "dadasophe" Raoul Hausmann a Parigi, Jeu de Paume, il teorico francese dell’immagine spiega il suo principio di fotografia «non autoritaria»: «Artisti che usano la fotografia per fare delle fotografie, come Wall, Coplans, Adam: questa la linea intorno a cui costruii, nel 1988, la mostra "Une autre objectivité"»

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 20 maggio 2018
Tra i maggiori storici e teorici dell’arte contemporanei, Jean-François Chevrier (1954) ha sviluppato negli ultimi tre decenni una originale riflessione sulla vicenda e sugli usi dell’immagine fotografica, vista come un campo in rapporto con la tradizione delle arti visive, con i media, la letteratura, la filosofia, in cui può realizzarsi un nuovo equilibrio tra dimensione speculativa e sfera sensibile. Dopo aver fondato nel 1982 la rivista «Photographies», Chevrier si è concentrato sulla ricostruzione di una genealogia dell’uso artistico della fotografia, studiando figure fondamentali del modernismo come Walker Evans e Raul Hausmann, e quindi dell’epoca contemporanea, a contatto con la produzione...

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