Lavoro

Chiara Saraceno: «Non chiamiamolo più reddito di cittadinanza»

Chiara Saraceno: «Non chiamiamolo più reddito di cittadinanza»Chiara Saraceno

Intervista La sociologa, autrice de "Il lavoro non basta. La povertà in Europa negli anni della crisi": «Contro i poveri è usato un linguaggio indecente. Non sono fannulloni che stanno sul divano da pungolare. Sono persone che hanno diritti fondamentali. Oggi sono necessari un reddito di base, salari dignitosi, una riforma dei trasferimenti per i costi dei figli e quella delle detrazioni fiscali»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 19 gennaio 2019
Professoressa Chiara Saraceno, il «reddito di cittadinanza» è la «fondazione di un nuovo Welfare» come sostiene il ministro del lavoro Luigi Di Maio? È un’esagerazione. Nella versione più positiva, si può dire che è aggiunto al welfare quello che c’è già da tempo altrove: una protezione per chi si trova in povertà. È un completamento che non sottovaluto. Da più di 30 anni promuovo questa idea, ma certo non applicata in questo modo. Cosa non la convince? La mescolanza di due politiche diverse: quelle contro la povertà e quelle di sostegno al reddito. In generale, il problema dell’assenza di lavoro...

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