Internazionale
Chiede di proteggere gli indigeni, Salgado messo all’asta da Bolsonaro
Brasile La Fondazione brasiliana che dovrebbe tutelare i diritti dei popoli originari si disfà dei lavori del fotografo, colpevole di un appello al governo e al Congresso. La Funai attacca Pt, religiosi e ong e si sceglie il presidente deforestatore
Deforestazione nell’Amazzonia brasiliana, nello Stato settentrionale di Para – Ap
Brasile La Fondazione brasiliana che dovrebbe tutelare i diritti dei popoli originari si disfà dei lavori del fotografo, colpevole di un appello al governo e al Congresso. La Funai attacca Pt, religiosi e ong e si sceglie il presidente deforestatore
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 maggio 2020
Aveva avuto enorme ripercussione l’appello rivolto da Sebastião Salgado al governo, al Congresso e alla Corte suprema del Brasile per scongiurare il propagarsi dei contagi tra le comunità indigene a opera di minatori, taglialegna, allevatori di bestiame e ora anche leader evangelici. «Se ciò avvenisse, sarebbe un genocidio», aveva denunciato il fotografo nel suo manifesto, firmato da attori, artisti, politici e scienziati di tutto il pianeta. Quello che Salgado non poteva immaginare è che la Funai (Fondazione nazionale dell’Indio), l’organo del governo incaricato della protezione dei popoli indigeni, per vendetta potesse staccare dalle pareti della sua sede i 15 quadri...