Alias Domenica

Christo, rivelazione di un ponte

Christo, rivelazione di un ponteChristo e Jeanne-Claude, "The Pont-Neuf Wrapped (Project for Paris)", 1985; foto © Centre Pompidou, Philippe Migeat

A Parigi, Centre Pompidou, la mostra della coppia Christo/Jeanne-Claude "Paris!" I suoi «impacchettamenti», un discorso sul funzionamento segreto dell’arte pubblica: così, il caso del Pont Neuf, cuore del percorso

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 luglio 2020
Nell’opera di Christo Vladimirov Javacheff (1935-2020) e Jeanne-Claude Denat de Guillebon (1935-2009) coesistono due operazioni incompatibili: da una parte una sfida all’impossibile, poetica quanto suicidaria, impacchettare ovvero un monumento, un’architettura, un paesaggio o, per citare il suo ultimo intervento in Italia di grande successo (1.200.000 visitatori), il lago Iseo (The Floating Piers, 2016). Dall’altra parte, l’estenuante trafila sulla fattibilità e la realizzazione del progetto: trovare i fondi necessari; ottenere i permessi e le licenze; convincere municipalità, politici, amministratori, cittadini; studiare l’impatto ambientale e una copertura dell’oggetto prescelto che non lo danneggi; coordinare squadre di ingegneri, tecnici, pompieri, costruttori, trasportatori, imprese...

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