Alias Domenica
Chodasevic, visionario fino all’isteria
Poesia Nella prima esaustiva edizione italiana della lirica, tradotta da Caterina Graziadei per Bompiani, l’emergenza del mondo interiore e il senso del tempo e della lingua in proiezione astorica: «Non è tempo di essere»
Vladislav Chodasevic e Nina Berberova
Poesia Nella prima esaustiva edizione italiana della lirica, tradotta da Caterina Graziadei per Bompiani, l’emergenza del mondo interiore e il senso del tempo e della lingua in proiezione astorica: «Non è tempo di essere»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 15 settembre 2019
Un monumento all’emigrazione russa, alla parola poetica senza più la sua terra: Vladislav Chodasevic lo immagina già nel 1928 in una poesia di grande intensità e lungimiranza, che chiede per sé una statua bifronte all’incrocio remoto di due strade, dove tempo, sabbia e vento testimoniano la lacerazione e la desolazione del distacco. Addomesticando e sminuendo il motivo dell’exegi monumentum, con il quale si collega esplicitamente all’amato settecentista Deržavin e soprattutto al modello dei modelli, Puškin, Chodasevic ha chiarissima consapevolezza del suo ruolo: «resto però un saldo anello», collante del processo letterario in disfacimento tra la passata età dell’oro e un...