Visioni
«Chovanšcina» post Apocalisse
A teatro Un ritorno in grande stile alla Scala dell’opera di Modest Musorgskij. Sul podio Valery Gergiev. La messinscena di Mario Martone illustra la parabola sul potere nella Russia zarista proiettandola nel futuro
Una scena da «Chovanšcina» – foto di Brescia/Amisano – Teatro alla Scala
A teatro Un ritorno in grande stile alla Scala dell’opera di Modest Musorgskij. Sul podio Valery Gergiev. La messinscena di Mario Martone illustra la parabola sul potere nella Russia zarista proiettandola nel futuro
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 2 marzo 2019
Fabio VittoriniMILANO
Va in scena in questi giorni al Teatro alla Scala di Milano Chovanšcina (repliche fino al 29 marzo), «dramma musicale nazionale» di Modest Musorgskij, che l’ha immaginato come la seconda parte di una trilogia epica sulla storia russa: il primo titolo è Boris Godunov, basato sul dramma di Puškin e dedicato alla cosiddetta epoca dei torbidi (1584-1613), il terzo, mai realizzato, sarebbe stato ancora ispirato da Puškin e avrebbe avuto come oggetto la rivolta di Pugacëv (1773-1774). Musorgskij vi lavora tra il 1872 e la morte, avvenuta nel 1881, portandone quasi a termine la stesura per canto e pianoforte (eccetto...