Christopher Isherwood, la Madre, l’Amante, la Strega, e un nuovo doppio per Chris
David Hockney, «Sunflower», 1978, da: D. H., «Piscines de papier», Herscher, Parigi, 1980
Alias Domenica

Christopher Isherwood, la Madre, l’Amante, la Strega, e un nuovo doppio per Chris

Novecento britannico L’ambizioso «Il mondo di sera», terminato nel 1954 dopo una lunga elaborazione (ora Adelphi), ruota intorno a Monk, edonista altezzoso mezzo europeizzato, marito (molto più giovane) di Elizabeth Rydal...
Pubblicato più di un anno faEdizione del 9 luglio 2023
«Io sono una macchina fotografica con l’obiettivo aperto, completamente passiva, che registra e non pensa. Registro l’uomo che si fa la barba alla finestra dirimpetto e la donna in kimono che si lava i capelli. Un giorno tutto questo andrà sviluppato, stampato con cura, fissato…». Così scrisse Christopher Isherwood, secondo la traduzione di Laura Noulian, in Diario berlinese. Autunno 1930. La Mettrie, il settecentesco teorico dell’homme machine, sarebbe stato felice di tale prolungamento, ai suoi tempi impensato, della già prodigiosa macchina umana. «I am a camera» è il drastico motto che intende prevenire la perdita di uno spicchio qualsiasi di...

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