Cultura
Chrystie Sherman, tracce di identità nella diaspora
FOTOGRAFIA Incontro con l’artista statunitense intorno al progetto «Home in Another Place». Dal Medio Oriente all’ex Unione Sovietica e fino a Cuba alla ricerca delle ultime comunità ebraiche. Immagini che entrano nella quotidianità, nei vicoli dei villaggi sperduti, in attesa che si celebrino lo shabbat o un Bar Mitzvah
Chrystie Sherman, Pecoraio, Orguz, Azerbaijan, 2004 (courtesy of the artist)
FOTOGRAFIA Incontro con l’artista statunitense intorno al progetto «Home in Another Place». Dal Medio Oriente all’ex Unione Sovietica e fino a Cuba alla ricerca delle ultime comunità ebraiche. Immagini che entrano nella quotidianità, nei vicoli dei villaggi sperduti, in attesa che si celebrino lo shabbat o un Bar Mitzvah
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 1 maggio 2021
Come atolli in balia delle acque agitate dell’oceano, le sempre più rare comunità ebraiche sparse in luoghi diversi del mondo guardano ad un futuro quanto mai appesantito dall’incertezza. A chi affidare la memoria, la storia, la difesa stessa della continuità delle tradizioni religiose e culturali? «Potrebbero non esserne rimasti molti di questi ebrei, ma vogliono restare dove sono e continuare a preservare la loro comunità. Non gli piace che ci si riferisca a loro come a un futuro perduto», afferma la fotografa statunitense Chrystie Sherman che dall’inizio del nuovo millennio dedica loro il progetto Home in Another Place, cercando tenacemente...