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Ci aspettiamo un «piano Marshall verde»

Ci aspettiamo un «piano Marshall verde»Stazione di compressione del gas russo alla frontiera polacco-tedesca – Ap

Decreto energia La questione che andrebbe posta è quale strategia ci vuole per ridurre in generale il ruolo del gas e, dunque, anche delle importazioni russe e non semplicemente come sostituirle con ipotetici altri flussi africani e lasciare immutato il (ricco) mercato del gas

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 aprile 2022
Il governo si appresta a varare misure per dover fronteggiare le conseguenze energetiche della guerra che insanguina l’Ucraina e per poter fare a meno delle importazioni di gas dalla Russia. Con questo intento assieme a misure per sbloccare le rinnovabili (promesse dalla formazione del governo Draghi) anche un aumento della produzione da carbone (il cui prezzo è oggi cresciuto fino a 2,5 volte superiore rispetto a novembre scorso) e dell’estrazione di gas dai pozzi esistenti. Nel frattempo, abbiamo assistito al giro africano dell’ad di Eni Descalzi e del governo che, in gran parte, appare come una «grande ammuina» del gas:...

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