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Cina e coronavirus, l’anima taoista e l’abito confuciano

Cina e coronavirus, l’anima taoista e l’abito confucianoUn uomo cammina ai lati della Città Proibita nei pressi di Tiananmen a Pechino – Ap

Il contrattacco cinese e l'Occidente Con l'emergenza da coronavirus da Pechino arriva uno spiraglio di osservazione a proposito del concetto di potere

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 5 marzo 2020
Il fallimento dei test messi a disposizione dalle autorità sanitarie americane, insieme al sospetto che il governo stia nascondendo i reali numeri del contagio di coronavirus negli Usa, ha portato a una rivalutazione di quanto fatto, invece, dal governo cinese. Di ritorno dalla Cina gli emissari dell’Oms hanno raccontato di ospedali all’avanguardia e macchinari ultramoderni, sostenendo che tutti noi dovremmo ringraziare la Cina per come ha rallentato e limitato il contagio. Bruce Aylward, il leader del team dell’Oms recatosi in Cina, ancora ieri sul New York Times ha sostenuto che «il contrattacco cinese può essere replicato, ma richiederà velocità, denaro, immaginazione...

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