Internazionale

Cina, «prigionieri» di Foxconn. Scoppia la rivolta

Cina, «prigionieri» di Foxconn. Scoppia la rivoltaLa protesta dei dipendenti di Foxconn a Zhengzhou repressa dalla polizia

Covid Zero Scontri fra operai e forze di sicurezza della fabbrica che produce metà degli iPhone del mondo. Dove è divampato un focolaio. All’origine della protesta il mancato pagamento dei bonus promessi e la diffusione del virus nello stabilimento. I video dei disordini bucano la censura e circolano sui social

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 24 novembre 2022
Il malcontento sociale in Cina per la strategia Zero Covid è ormai evidente e supera persino i limiti imposti dalla rigida censura cinese. Il maxi stabilimento di Foxconn a Zhengzhou, nell’Henan, è diventato il teatro di scontro tra centinaia di dipendenti della fabbrica e il personale di sicurezza. Dopo le promesse mancate da parte del colosso dove viene prodotta la metà degli iPhone del mondo, circa 200 dei 300mila operai dell’azienda sono venuti alle mani con il personale incaricato di riportare l’ordine. La fabbrica era già finita sotto i riflettori lo scorso mese quando i dipendenti, che vivono nei dormitori...

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