Visioni
Cinema corpo. La malattia delle parole
Bussole Fra «contenuto», social, semplificazioni quale è oggi il rapporto della critica col suo «oggetto»? Una riflessione per interrogare il senso di scrivere di film e il suo linguaggio
Megalopolis di Francis F.Coppola
Bussole Fra «contenuto», social, semplificazioni quale è oggi il rapporto della critica col suo «oggetto»? Una riflessione per interrogare il senso di scrivere di film e il suo linguaggio
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 14 giugno 2024
Si può ancora parlare di cinema? Enrico Ghezzi molti anni fa mi aveva messo in allarme ripetendo con candore che la critica non esiste. Non si trattava di una provocazione ma di una considerazione clinico-filosofica, l’analisi di quali parole avrebbero potuto essere al servizio del cinema o meglio essere cinema. In questi ultimi anni sicuramente si sono diffuse parole anti-cinema, un lessico ammalato, che si è propagato in modo inarrestabile. Rintracciare questi indici morbosi è piuttosto semplice, spesso hanno la forma di aggettivi, come nel caso di «derivativo», assegnato a ogni film in cui riverberino altri mondi-cinema, per depotenziarne la...