Alias Domenica
Cioran, tetre elucubrazioni nel Quartiere Latino
Inediti del Novecento Un manoscritto riemerso di recente, che risale ai primi anni quaranta, registra in funesti e sardonici frammenti i vagabondaggi parigini dell’intellettuale romeno: Finestra sul nulla, da Adelphi
Il Cafe de Flore a Parigi in una foto d’epoca
Inediti del Novecento Un manoscritto riemerso di recente, che risale ai primi anni quaranta, registra in funesti e sardonici frammenti i vagabondaggi parigini dell’intellettuale romeno: Finestra sul nulla, da Adelphi
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 16 ottobre 2022
Fëdor Dostoevskij, per bocca del vescovo Tìchon, confessore di Stavrogin, dichiara sonoramente nei Demonî: «L’assoluto ateismo si trova sul penultimo gradino della scala verso la fede perfetta (che faccia o no l’ultimo passo), mentre l’indifferenza non ha nessuna fede, ma soltanto una stolida paura». Non esiste definizione migliore per inquadrare il pensiero di Emil Cioran, sferzante motteggiatore rumeno trasferitosi in Francia a partire dal 1937, forse il più autentico interprete del post-nietzschianesimo e della crisi della metafisica occidentale. Nato nel 1911 a Rasinari dentro la remota Transilvania, dopo un breve periodo berlinese grazie alla borsa di studio erogata dalla Fondazione...