Europa

Cipro unita, partita aperta

Cipro unita, partita apertaSoldati ciprioti di fronte a una sezione della barriera che divide in due Nicosia – Ap

Scenari La linea verde dell’Onu sventra ancora in due l’isola del rame, goffamente. In sospeso resta la questione dei profughi causati dai fatti del 1974 da una parte e dall’altra. Ma su entrambi i versanti, riavvicinati oggi dalla crisi economica, cresce il numero di chi sembra interessato esclusivamente al "domani". E la voglia di riunificazione passa anche per il calcio: «Come possiamo fare pace se non giochiamo insieme?»

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 3 dicembre 2015
«La strada principale per Famagosta è chiusa per lavori, sa quale deviazione occorre prendere?». «No, chiedo scusa, io a Nord non sono mai stata». Sta tutta in questa risposta, che lascia quasi interdetti, l’essenza di Cipro. O, meglio, della società cipriota. All’hotel Seagull di Protaras, nell’area urbana di Paralimni, la receptionist interpellata per una banale informazione di percorso, non è mai stata nel capoluogo del suo distretto. Nonostante si trovi solo a una decina di chilometri di distanza. Perché lei è greca-cipriota e Famagosta sta nella parte turca, quella “sbagliata”. Anzi, quella di cui non si conosce – non si...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi