Alias

Circensi, nomadi dell’asfalto

Circensi, nomadi dell’asfalto

Reportage Multiculturale, appassionata, disciplinata: la gente del circo si racconta

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 26 febbraio 2022
La lingua di asfalto sembra interminabile, le roulotte sobbalzano sulle giunture dei ponti, i bambini si lamentano perché vorrebbero dormire. Golfi e mare che si perdono all’orizzonte, profumo di iodio e salsedine; siti industriali che sbuffano fumo, profumo tossico; speroni di roccia s’innalzano sugli Appennini lucani o sulle Dolomiti, animali che pascolano, profumo di humus e funghi selvatici. Il riverbero delle luci artificiali della città si intravede all’orizzonte, l’oasi è a qualche chilometro di distanza. Il circo è una città viaggiante, «Una città nella città», afferma Vinicio Togni, un microcosmo fatto non solo di acrobati ed artisti, ma di ingegneri,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi