Politica

Clandestinità: un reato da cancellare

Trovo per così dire bizzarro che chi rivendica con fierezza la propria ascendenza socialista e chi evoca come proprio riferimento la dottrina sociale della chiesa, voglia difendere un catorcio reazionario […]

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 15 gennaio 2014
Trovo per così dire bizzarro che chi rivendica con fierezza la propria ascendenza socialista e chi evoca come proprio riferimento la dottrina sociale della chiesa, voglia difendere un catorcio reazionario e regressivo come il reato di clandestinità. Si tratta di una fattispecie penale propria di una fase giuridica precedente all’affermazione dello stato di diritto: quella in cui si veniva puniti non per le azioni commesse ma per la propria condizione esistenziale, culturale o sociale. Si veniva puniti perché «vagabondi o sovversivi», «anticlericali» o «giudei». Fatte le debite differenze, il reato di clandestinità evoca il medesimo clima e punisce non per...

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