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Claudio Lolli, zingaro felice
Il cantautore bolognese, scomparso la scorsa settimana, è stato testimone e protagonista di un periodo di grande impegno e mutamenti sociali. Un ricordo Le sue canzoni e i suoi album hanno raccontato al meglio gli anni Settanta. Da "Vecchia piccola borghesia" a "Aspettando Godot"
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Il cantautore bolognese, scomparso la scorsa settimana, è stato testimone e protagonista di un periodo di grande impegno e mutamenti sociali. Un ricordo Le sue canzoni e i suoi album hanno raccontato al meglio gli anni Settanta. Da "Vecchia piccola borghesia" a "Aspettando Godot"
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 25 agosto 2018Edizione 25.08.2018
Claudio Lolli ha scritto una pagina indelebile nel contesto di una canzone d’autore che travalica l’angusto perimetro della provincia per sublimarsi nel tessuto della grande letteratura. Nessuna scuola – stiamo parlando qui di quella «bolognese» – nasce con finalità didattiche ma sono essi stessi, i protagonisti, ad indicare con i loro versi modi comportamentali. Le tematiche dei suoi componimenti si rifacevano in qualche modo all’esistenzialismo, essendo comunque onnipresente nella sua opera quella critica marxista cui è informato il peregrinare dell’uomo, parlandone in termini di morte, di sofferenza, di prospettive (da dove veniamo, dove siamo diretti). È attraverso il padre inteso...