Alias Domenica
Clemens Meyer: onirici lussi, fragili realtà, questa la vita
Scrittori tedeschi In una lingua intonata alla vaghezza dei miraggi consumistici Clemens Meyer mette in scena il grande supermarket del sesso, dando la parola a prostitute e sfruttatori: «Caverne», da Keller
Sybille Bergemann da Woyzeck(en), teatro RambaZamba, Berlino, 1997
Scrittori tedeschi In una lingua intonata alla vaghezza dei miraggi consumistici Clemens Meyer mette in scena il grande supermarket del sesso, dando la parola a prostitute e sfruttatori: «Caverne», da Keller
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 12 dicembre 2021
La letteratura nordeuropea ha mille volte sfiorato il surrealismo lasciando poi alla Francia l’onore di dargli i Natali. Erano surrealiste già le invenzioni oniriche di Strindberg, quelle di Kafka o anche La montagna magica di Thomas Mann che, pubblicata nel 1924, anno del Primo manifesto surrealista, con il suo monumentale stravolgimento dell’ordine della realtà in un solo, lunghissimo sogno si può ritenere a buon diritto un’antesignana dell’ultimo minuto di quanto l’immaginario surrealista avrebbe prodotto all’indomani della sua nascita. In seguito e per molto tempo, il surrealismo rimase l’unica espressione produttiva dell’ormai trascorsa stagione delle avanguardie, senza mai svanire del tutto,...