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Clima e migranti, dal Rojava una svolta
La guerra siriana Profughi e migranti imprigionano governi e popoli che non vogliono accoglierli nella dipendenza da bande e Stati canaglia incaricati di «tenerli lontani». Con l’aggressione al Rojava la subalternità dell’Unione europea verso la Turchia è apparsa evidente. E in tutte le sue micidiali implicazioni
Rojava in fuga – Ap
La guerra siriana Profughi e migranti imprigionano governi e popoli che non vogliono accoglierli nella dipendenza da bande e Stati canaglia incaricati di «tenerli lontani». Con l’aggressione al Rojava la subalternità dell’Unione europea verso la Turchia è apparsa evidente. E in tutte le sue micidiali implicazioni
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 20 ottobre 2019
Si fanno le guerre per appropriarsi del petrolio e poi si usa il petrolio per fare altre guerre (le emissioni mondiali degli apparati militari ammontano al 15% di quelle totali, ma non sono contabilizzate nell’accordo di Parigi). Le guerre producono profughi e per respingere i profughi si fanno altre guerre, come oggi in Rojava. Petrolio e combustibili fossili imprigionano l’intera umanità nella dipendenza dalle guerre, ormai elemento costitutivo della condizione umana nel nostro tempo. Profughi e migranti imprigionano governi e popoli che non vogliono accoglierli nella dipendenza da bande e Stati canaglia incaricati di «tenerli lontani». Con l’aggressione al Rojava...