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Clima e territori, un incrocio per «fare rete»
Una bella atmosfera Solo una forte rete nazionale capace di arrivare ad elaborare un pensiero «politico» più alto che non elimina le differenze ma le tiene dentro una visione globale, può arrivare a costruire una strategia più incisiva e autonoma rispetto alle strumentalizzazioni partitiche che hanno usato i movimenti per fini elettorali: vedasi No Tav e No Tap
Una bella atmosfera Solo una forte rete nazionale capace di arrivare ad elaborare un pensiero «politico» più alto che non elimina le differenze ma le tiene dentro una visione globale, può arrivare a costruire una strategia più incisiva e autonoma rispetto alle strumentalizzazioni partitiche che hanno usato i movimenti per fini elettorali: vedasi No Tav e No Tap
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 marzo 2019
Come recitava la prima pagina del Manifesto di domenica scorsa, nel corteo di Roma per il clima e contro le grandi opere inutili del 23 marzo, si è respirata una bella atmosfera. Un corteo molto diverso dai tanti che il sabato precedente avevano portato, nelle strade di molte città, decine di migliaia di giovani che manifestavano per la prima volta. I giovani del global strike for future sono scesi in piazza spinti da una generica, comunque importantissima, preoccupazione per il futuro del nostro pianeta cresciuta negli ultimi mesi a partire dai famosi scioperi per il clima della piccola Greta. Un’onda,...