Visioni

Clint Eastwood, l’inutile lezione della guerra

Clint Eastwood, l’inutile lezione della guerraClint Eastwood – Luca Celada - il manifesto

Intervista "Mi chiedo se la pace sia nel Dna dell'uomo". Incontro con il regista di cui sta per uscire "American Sniper", la storia di un cecchino Usa in Iraq

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 18 dicembre 2014
Luca Celada LOS ANGELES
Clint entra nella stanza con l’andatura inconfondibile da Uomo Senza Nome, appena irrigidita dagli anni, gli occhi blu ghiaccio addolciti da un sorriso all’angolo della bocca (più tardi l’occhiolino, impagabile, mentre prende in mano una copia de il manifesto per farsi fotografare). Sono passati sessant’anni da quando, attore di tv pomeridiana, fu capace di reinventarsi come personaggio iconico grazie all’incontro con Sergio Leone che ricorda tuttora calorosamente. Rinomato bastian contrario con una spiccata allergia alle mode e i focus group usati dagli studios per sondare il gradimento del pubblico, Eastwood è uno che la sua strada se l’è sempre fatta...

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