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Club virtuosi e campagne acquisti a zero euro

Club virtuosi e campagne acquisti a zero euroZaniolo – foto Ansa

Sport Pochi affari nella finestra invernale del mercato, la crisi e i debiti frenano le squadre. I casi Zaniolo, Skriniar e Leao

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 2 febbraio 2023

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Il campionato italiano che spende meno del Leicester. E i casi Zaniolo, Skriniar e Leao, che dovranno essere gestiti per almeno quattro mesi, sino a fine stagione. I 28 milioni di euro spesi dai club di Serie A nella finestra invernale (il Leicester ne ha spesi 31) sono un riflesso dei bilanci in rosso di una buona fetta delle società e anche dell’impegno assunto dinanzi al Governo, ovvero niente spese pazze, dopo aver ottenuto di pagare tasse e contributi arretrati (circa 900 milioni di euro) in cinque anni, a tassi di interesse praticamente nulli. Il terzetto Juve-Inter-Milan, per motivazioni assai differenti, non si è letteralmente mosso sul mercato. Solo un paio di operazioni minori, neppure riguardanti la prima squadra. Un inedito, la fotografia di un quadro economico assai complesso.

QUINDI non è neppure il caso di citare la distanza tra la A e la Premier League,che vive la sua pericolosa bolla: 660 milioni di euro investiti dalla lega inglese, 320 solo dal Chelsea della nuova proprietà americana di Todd Boehly. Più della A hanno speso in Ligue 1 (118 mln), quasi 70 milioni in Bundesliga. Ma in definitiva si tratta di un segnale positivo, il primo passo verso l’inversione di tendenza. Non si spende più facendo debito, oppure ricorrendo a qualche strumento artificioso. La vicenda giudiziaria della Juventus non può non incidere sull’operato di presidenti e dirigenti. Girano pochi soldi, ma i casi non mancano. La vicenda Zaniolo, per esempio. Il centrocampista resta alla Roma, separato in casa per mesi in una vicenda dove davvero tutti hanno compiuto dei passi falsi. Anche la Roma, che ha esposto il calciatore alla furia dei tifosi, mettendone a rischio anche l’incolumità fisica. Zaniolo aveva accettato la Premier League (Bournemouth) che non l’ha atteso in eterno, ora resta a Roma (come aveva vaticinato Mourinho), la situazione andrà gestita, gli animi dovranno per forza di cose rasserenarsi, sino all’inizio dell’estate. Anche se il calciatore vuole giocarsi la partita in tribunale, accusando il club giallorosso di mobbing e pressioni psicologiche. Ma anche risalendo, da Roma a Milano, non mancano le note dolenti. Anche Skriniar alla fine è rimasto all’Inter.

I toni della vicenda Skriniar non sono stati alti come per Zaniolo, ma è anche in questo caso si tratta di una rottura. Una rottura di non facile soluzione

SI UNIRA’ Si unirà al Psg, a questo punto, a luglio, a costo zero. L’offerta attesa dall’Inter, almeno 20 milioni per anticipare la partenza per Parigi, non è arrivata. Il difensore slovacco ha confermato di aver firmato per i parigini, qualche pezzo della società interista e l’interismo in generale lo hanno accusato di aver gestito al peggio la vicenda del suo mancato rinnovo di contratto con il club milanese. La dirigenza nerazzurra ha deciso di sfilargli la fascia da capitano, come avvenne, in altre circostanze, con Mauro Icardi. I toni della vicenda Skriniar non sono stati alti come per Zaniolo, ma è anche in questo caso si tratta di una rottura. Una rottura di non facile soluzione, a breve c’è il derby, arriva anche la Champions League e l’Inter non ha scovato sul mercato un’alternativa a Skriniar. I decibel sono al momento accettabili anche in casa Milan, ma il caso Leao esiste, eccome. La trattativa per il rinnovo con l’ala portoghese ormai è una specie di giallo, si balla tra la clausola rescissoria che lo staff di Leao vorrebbe dimezzare (da 150 a 70 milioni) e lo stipendio del calciatore. Anzi, ci sarebbe stato lo strappo con Paolo Maldini, che non accetta le imposizioni degli agenti di Leao, come avvenuto due anni fa con Donnarumma, lasciato partire a costo zero verso il Psg. il rinnovo di Leao è congelato, ci sarà asta a fine campionato. Le sirene della Premier League entrano in gioco, Chelsea, Manchester City sono sulle sue tracce. Appunto, la Premier, una specie di parco giochi a rischio esplosione che però sta facendo da bancomat anche ai club di A.

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