Cultura
Colpevoli convergenze in nome della tradizione
Saggi Un percorso di lettura sui rapporti della Chiesa cattolica con il fascismo. La critica alla modernità e la nazionalizzazione dei cattolici perseguita dal Vaticano sono sfociati nell’adesione al regime
Prelati a Piazza San Giovanni dopo la firma dei patti Lateranensi nel 1929
Saggi Un percorso di lettura sui rapporti della Chiesa cattolica con il fascismo. La critica alla modernità e la nazionalizzazione dei cattolici perseguita dal Vaticano sono sfociati nell’adesione al regime
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 3 agosto 2013
Intervistato negli anni Ottanta da Leopoldo Elia e Pietro Scoppola, Giuseppe Dossetti raccontava come la lettura della «Civiltà cattolica» durante gli anni del regime fascista fosse stata determinante per la sua formazione democratica. Nella pubblicistica aveva trovato la conferma «della responsabilità dei cattolici e quindi anche del papa» nell’avvento del fascismo, ma soprattutto vi aveva rilevato quel gap politico-religioso che identificherà come una delle piaghe del cattolicesimo della penisola ancora dopo la conclusione della guerra. Nel 2005 Scoppola spiegava così il problema a Giuseppe Tognon: «il guaio dell’Italia è stato quello di non aver avuto per tempo quella riforma religiosa...