Italia
«Come Jango, si porta dietro la sua bara»
Intervista a Roberto Nistri Lo sguardo dello storico sulla città: «Il siderurgico è una realtà nata vecchia. ’La più vecchia del mondo nuovo’ disse qualcuno»
Le case parcheggio di Tamburi, il quartiere a ridosso dei campi minerali dell'acciaieria dell'Ilva – Andrea Sabbadini
Intervista a Roberto Nistri Lo sguardo dello storico sulla città: «Il siderurgico è una realtà nata vecchia. ’La più vecchia del mondo nuovo’ disse qualcuno»
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 15 maggio 2014
Gianmario LeoneTARANTO
Sono in pochi a conoscere le vicende di Taranto come Roberto Nistri. Classe ’47, professore di Storia e Filosofia, scrittore, saggista, editorialista e direttore di svariate riviste culturali. Negli ultimi anni ha redatto una monumentale opera sulla storia contemporanea della città dei Due Mari. Inevitabile partire dall’argomento più scottante, l’Ilva, l’inquinamento: una città che ha patito la monocultura industriale a partire dalla fine dell’800 con l’Arsenale Militare. Taranto mi appare come la città descritta nel romanzo di Stephen King, The Dome: siamo sotto una cupola, dove nessuno entra e nessuno esce. Siamo tutti in attesa di un qualcosa. Un’altra immagine...