Europa
Come si diventa «desalmados». Il progetto che cura l’anima
Intervista Prevenire la radicalizzazione. Parlano il mediatore Oscar Negredo, a capo del piano europeo Liase (Local Institutions Against Extremism) e Javier Pacheco Herrero, educatore specializzato in adolescenti di Madrid
Younes Abouyaaqou a La Boqueria nel video diffuso da El País – Lapresse
Intervista Prevenire la radicalizzazione. Parlano il mediatore Oscar Negredo, a capo del piano europeo Liase (Local Institutions Against Extremism) e Javier Pacheco Herrero, educatore specializzato in adolescenti di Madrid
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 22 agosto 2017
Luca Tancredi BaroneBARCELLONA
Ada Colau forse ha trovato la definizione migliore per i giovanissimi membri della cellula terrorista: desalmados, senz’anima. Ma come si fa a evitare che perdano l’anima? Cerchiamo risposte con chi lavora sul campo con ragazzi come loro. Come il mediatore comunitario e pedagogo sociale Oscar Negredo, che coordina il servizio di mediazione di L’Hospitalet, vicino a Barcellona. Lì sta implementando un piano europeo, il Liase (Local Institutions Against Extremism) per prevenire la radicalizzazione violenta. La chiave del progetto è disporre di un gruppo di agenti comunitari (professionisti, famiglie, leader religiosi, sportivi, presidi) con i quali generare uno spazio di dibattito...