Italia
Come si rappresenta il femminicidio nei tribunali italiani
25 novembre Intervista ad Alessandra Dino, docente di sociologa all’Università di Palermo, che ha condotto un’analisi qualitativa su 370 sentenze. «Il problema è quello di una scelta arbitraria fra la dimensione del malinteso spirito di possesso e quella della gelosia; quando c’è quest’ultima i futili motivi non sono spesso concessi»
25 novembre Intervista ad Alessandra Dino, docente di sociologa all’Università di Palermo, che ha condotto un’analisi qualitativa su 370 sentenze. «Il problema è quello di una scelta arbitraria fra la dimensione del malinteso spirito di possesso e quella della gelosia; quando c’è quest’ultima i futili motivi non sono spesso concessi»
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 25 novembre 2021
Nell’ambito degli omicidi volontari di donne andati a giudizio, la lettura delle sentenze consente un’analisi non solo rispetto ai numeri ma anche per ciò che riguarda la qualità di ciò che viene dichiarato. Di dati, tabelle e comparazioni, si è occupata Alessandra Dino, sociologa all’università di Palermo, che ha condotto insieme alla sua unità di ricerca uno studio prezioso su 502 sentenze, selezionandone 467, infine fermandosi a 370. Ne dà conto nel volume Femminicidi a processo. Dati, stereotipi e narrazioni della violenza di genere (Meltemi) ma il lavoro sta proseguendo. «Dalla lettura si possono confermare alcuni punti», ci riferisce Dino,...