Visioni
«Commedia della vanità» nel circo delle identità
Teatro Claudio Longhi ha messo in scena all'Argentina di Roma il testo dello scrittore bulgaro, in un clima di varietà espressionista, fra musiche allusive e costumi esagerati
Una scena da «Commedia della vanità» – foto Serena Pea
Teatro Claudio Longhi ha messo in scena all'Argentina di Roma il testo dello scrittore bulgaro, in un clima di varietà espressionista, fra musiche allusive e costumi esagerati
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 11 febbraio 2020
Gianni ManzellaROMA
Venite a vedere, fatevi avanti, signore e signori – esclama il banditore in marsina di fronte alla gabbia delle bestie feroci che si protende dal tendone del circo. Ma non è la Lulu di Wedekind, quella che per quasi quattro ore si dipanerà davanti agli spettatori, al teatro Argentina. A quali intanto vengono distribuite delle palle da scagliare maldestramente contro gli specchi posti al fondo della gabbia. È la polifonica, certo meno frequentata, Commedia della vanità che Claudio Longhi ha messo in scena in un clima da varietà espressionista, fra musiche allusive e costumi esagerati. EMILIA ROMAGNA TEATRO ha dedicato...