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Draghi ingegnere del sistema e non un pilota automatico
Scenari Il tentativo della destra di riaccreditarsi, pronta a entrare nel nuovo governo va respinto non i nome del perimetro «Ursula», ma sulle scelte di programma e di senso del bene pubblico
Scenari Il tentativo della destra di riaccreditarsi, pronta a entrare nel nuovo governo va respinto non i nome del perimetro «Ursula», ma sulle scelte di programma e di senso del bene pubblico
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 7 febbraio 2021
Tutto si può dire del governo Draghi, se si farà, tranne che si tratti di un governo tecnico. I precedenti, nati sotto quella definizione, Ciampi, Dini, Monti sono tra i governi che hanno più inciso nella vita materiale del paese – vedi per esempio le pensioni – e quindi hanno fatto politica, nel senso più pregnante del termine. Nello stesso tempo troppo diverse sono le condizioni oggettive e soggettive per poter fare paragoni stringenti con quelle situazioni. Con Draghi abbiamo una compenetrazione tra governance europea e governo nazionale. È persino riduttivo dire che per l’ignavia delle classi dirigenti politiche ed...