Europa
Con i Consigli la parola agli operai
Praga 68 Il programma comunista della svolta chiedeva che nei collettivi nascessero organismi di democrazia diretta per la gestione del lavoro e della produzione. Ne nacquero 120, anche nelle mega-fabbriche e furono attivi fino alla fine del 1969, quando furono aboliti perché ponevano il «nodo del potere»
Praga, 21 agosto 1968, Piazza Venceslao, i giovani sfidano gli occupanti protestando con le bandiere nazionali
Praga 68 Il programma comunista della svolta chiedeva che nei collettivi nascessero organismi di democrazia diretta per la gestione del lavoro e della produzione. Ne nacquero 120, anche nelle mega-fabbriche e furono attivi fino alla fine del 1969, quando furono aboliti perché ponevano il «nodo del potere»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 19 agosto 2018
Tra i temi meno trattati nelle rievocazioni e nei commenti per il trentesimo anniversario del ’68 cecoslovacco vi è quello dell’autogestione operaia. Eppure nell’ampio movimento politico avviato il 5 gennaio di quell’anno assume notevole importanza il risveglio di attività dei lavoratori nel loro complesso, delle categorie che nella prima fase avevano mostrato un atteggiamento piuttosto riservato verso i mutamenti nella direzione del partito e dello stato. L’attendismo era dovuto tra l’altro all’azione delle forze conservatrici, le quali per frenare le riforme disegnavano scenari catastrofici, soprattutto di chiusura di imprese e di pericolo della disoccupazione. QUELL’ATTEGGIAMENTO divenne gradualmente appoggio sincero alle...