Alias
Con i piedi affondati tra la sabbia e le mine
Intervista Un incontro con il fotografo cileno Cristóbal Olivares che ha presentato nella Photogallery del Mast di Bologna il suo progetto «Il deserto». «Mi sono concentrato sui sopravvissuti, in particolare sulla popolazione domenicana che cerca nuove opportunità nel mio paese, società in crescita che offre tanti posti di lavoro»
Cristobal Olivares Untitled The Desert
Intervista Un incontro con il fotografo cileno Cristóbal Olivares che ha presentato nella Photogallery del Mast di Bologna il suo progetto «Il deserto». «Mi sono concentrato sui sopravvissuti, in particolare sulla popolazione domenicana che cerca nuove opportunità nel mio paese, società in crescita che offre tanti posti di lavoro»
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 10 febbraio 2018
Manuela De LeonardisBOLOGNA
Non ci sono muri lungo il confine tra Cile e Perù e neanche tra Cile e Bolivia. Ci sono campi minati e deserto. Chilometri e chilometri di deserto che non è facile attraversare, soprattutto a un’altezza tra i 3500 e i 4000 metri. Lassù i movimenti sono rallentati, il respiro affannato. Il cuore sembra sul punto di esplodere, ancor più se è assediato dalla paura. Una situazione tutt’altro che astratta per i 30mila domenicani che, fino ad oggi, hanno attraversato il confine (di cui 15mila clandestinamente) per inseguire il sogno di una vita migliore. Con la stessa determinazione Cristóbal Olivares...