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Con il Covid cade il tabù dell’inflazione

Con il Covid cade il tabù dell’inflazioneChristine Lagarde, presidente della Bce – Ap

Lagarde/Bce C’è un abisso tra la torsione rigorista imposta ai bilanci statali in piena crisi nel 2012, con la Bce che ha giocato un ruolo «politico» non secondario, e le attuali parole della Lagarde, secondo la quale la politica monetaria e quella fiscale «devono rimanere espansive per tutto il tempo necessario»

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 2 ottobre 2020
Sotto la sferza del Covid, in Europa stanno cambiando molte cose. E cadendo alcuni tabù. Prima quello sulla formazione di un debito europeo, adesso anche quello sugli obiettivi di inflazione. Dopo la Fed, pure Francoforte è pronta ad accantonare la regola aurea dell’inflazione «vicina ma al di sotto del 2%», aprendo a scenari impensabili fino a qualche mese fa. Non dimentichiamo che la precedente crisi è stata affrontata, sbagliando, nella maniera opposta, con politiche deflazionistiche che hanno provocato molta sofferenza sociale, oltre che un rilassamento dell’economia. C’è un abisso tra la torsione rigorista imposta ai bilanci statali in piena crisi...

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