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Con il governo Draghi non inizia ma finisce la tregua sociale
Capitalismo A fronte delle incertezze della politica, le classi dominanti hanno imposto una soluzione corporativa della crisi, consegnando i pubblici poteri alla finanza e all’industria. Se il disegno si compie, qualche beneficio ne potrà trarre l’occupazione nei settori vincenti della competizione così come qualche compensazione per gli sconfitti
Draghi al Quirinale – LaPresse
Capitalismo A fronte delle incertezze della politica, le classi dominanti hanno imposto una soluzione corporativa della crisi, consegnando i pubblici poteri alla finanza e all’industria. Se il disegno si compie, qualche beneficio ne potrà trarre l’occupazione nei settori vincenti della competizione così come qualche compensazione per gli sconfitti
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 febbraio 2021
La composizione del governo Draghi, e prima ancora la natura della manovra che aveva portato alla fine del Conte bis, già lasciano trasparire molto di ciò che ci attende. Tralasciamo pure gli aspetti «vintage» e maschilisti della nuova compagine, così come le preoccupazioni legate alla gestione della pandemia da parte di un governo a forte caratterizzazione leghista; guardiamo oltre la cortina di nebbia mediatica avvolta attorno al nuovo uomo della provvidenza. A colpire sono gli aspetti di restaurazione notabilare, la trazione smaccatamente nordista e pro-impresa dell’esecutivo. Ma al servizio di quale idea di Paese, di quale modalità del suo inserimento...