Internazionale
Abdelrahman Mansour: «Con l’arte dell’assenza abbatteremo al-Sisi»
Egitto Intervista al blogger e giornalista egiziano Abdelrahman Mansour: «Nel 2010 eravamo tutti Khaled Said, ora siamo tutti Giulio Regeni. Le nuove forme di resistenza operano sottoterra, per questo vengono sottovalutate. Ma faranno cadere il regime»
Una manifestazione per Giulio Regeni – LaPresse
Egitto Intervista al blogger e giornalista egiziano Abdelrahman Mansour: «Nel 2010 eravamo tutti Khaled Said, ora siamo tutti Giulio Regeni. Le nuove forme di resistenza operano sottoterra, per questo vengono sottovalutate. Ma faranno cadere il regime»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 luglio 2016
Sono passati sei anni dai sit-in silenziosi in cui migliaia di egiziani, senza bisogno di slogan e cartelli, vestivano i panni di Khaled Said, giovane pestato e torturato a morte nel 2010 dalla polizia egiziana dell’allora dittatore Mubarak. A convogliare la rabbia per decenni di oppressione fu una pagina Facebook, “We are all Khaled Said”. Dietro stava un giovanissimo blogger, Abdelrahman Mansour. Oggi pomeriggio Abdelrahman, che dal golpe del 2013 vive all’estero e oggi studia all’Università dell’Illinois, parteciperà ad una conferenza stampa alla Camera dei Deputati insieme ad Amnesty International e Arci. In molti ti hanno definito la mente dietro...