Alias Domenica
Con Proust il contagio è fatale
Saggi Tra Giovanni Raboni e la Recherche un rapporto inaugurato nel 1959: da osservatore esterno ne colse le analogie con l’ultimo Beethoven e con Husserl, poi il suo sguardo passò a una diversa intimità: quella del traduttore
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Saggi Tra Giovanni Raboni e la Recherche un rapporto inaugurato nel 1959: da osservatore esterno ne colse le analogie con l’ultimo Beethoven e con Husserl, poi il suo sguardo passò a una diversa intimità: quella del traduttore
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 19 aprile 2015
Diceva uno dei più cari amici di Proust, Lucien Daudet: «l’amore non è mai reciproco, però a volte è contagioso». E qualcosa di «contagioso», a dire il vero, c’è anche nelle pagine della Recherche: trasmettono al lettore congeniale il virus di una percezione alterata della realtà sensibile, del mondo sociale, di tutte le distanze nello spazio e nel tempo. Non sono mancati, certo, i lettori immuni da questo contagio: tanto David Herbert Lawrence, che dell’autore della Recherche detestava l’intellettualismo, quanto Arrigo Cajumi, convinto che Proust non fosse «di quegli scrittori che lasciano tracce profonde nella storia letteraria e nel movimento...