Internazionale

Condanne a morte, critiche internazionali a Jakarta

Condanne a morte, critiche internazionali a Jakarta

Indonesia Dopo l’esecuzione di otto persone per narcotraffico. Canberra ritira l’ambasciatore. La legge indonesiana punisce allo stesso modo chi traffica e chi consuma

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 30 aprile 2015
Il giorno dopo l’esecuzione di otto condannati per narcotraffico, una marea di durissime reazioni travolge l’Indonesia della linea dura sulle droghe. Alla mezzanotte di martedì sette stranieri e un indonesiano, tra i nove che aspettavano nel braccio della morte (all’ultimo la filippina Mary Veloso è stata risparmiata), sono andati davanti al plotone di esecuzione. Poliziotto indonesiano a Jakarta E ieri mattina le loro bare bianche erano già nella terra rossiccia di Cilacap, a Giava. «Noi rispettiamo la sovranità indonesiana ma, deplorando quel che è successo, non possiamo considerarlo un atto qualsiasi», tuona il premier australiano Tony Abbott e ritira l’ambasciatore....

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