Italia

Conetta, il gelo dopo la rabbia nella ex base missilistica

Conetta, il gelo dopo la rabbia nella ex base missilisticaL’esterno del Cpa di Cona – LaPresse

La nostra Africa La salma della giovane ivoriana simbolo della rivolta resta a disposizione dei magistrati. Ha pagato lei il prezzo più alto del business che intreccia politica, coop formato famiglia e interessi privati sui fondi pubblici. Squarciato il velo di omertà sul «sistema Borile», Le indagini fanno emergere i lati oscuri del giro d’affari milionario riconducibile a Edeco-Ecofficine

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 6 gennaio 2017
Congelata anche la rabbia a Conetta, dove comunque il centro d’accoglienza resta presidiato da celere e carabinieri. La salma di Sandrine Bakayoku – 25 anni, ivoriana, morta lunedì mattina nel bagno riservato alle poche decine di donne fra migliaia di profughi – resta a disposizione della magistratura per ulteriori accertamenti. È stata il simbolo della rivolta divampata nell’ex base missilistica (altro fascicolo aperto dal procuratore reggente di Venezia Carlo Nordio e dal pm Lucia D’Alessandro), ma potrebbe presto incarnare un «dossier» a Bruxelles o addirittura il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. La morte di Sandrine non...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi