Sembrerebbe che il simbolico smantellamento dell’ apparente contenimento all’evasione fiscale sia stato rinviato. Di fatto, in verità ogni qualvolta si prospetta la possibilità di uno “svaccamento”, vale più l’annuncio di… che il decreto attuativo stesso (vedi gestione covid).
Apparentemente sembrerebbe che il governo vaghi un po’ qua e un po’ là, reprimendo e vaneggiando a caso, darebbe l’impressione di non avere le idee ben chiare più sul come agire che sul dove, ogni sua azione inciampa in qualcosa che ne rallenta la marcia trionfale.
Sembrerebbe e apparentemente, e questa è più una domanda che un’affermazione, a meno che l’effettivo premier non sia di nuovo Salvini.
Se così fosse, se il vero premier è Salvini, il gioco in atto troverebbe una sua logica; da una parte portare avanti le proposte identitarie della Lega, dall’altra lasciare decomporsi l’immagine della geniale leader Meloni per subentrare in un secondo momento dopo aver governato di fatto. Del resto anche all’interno di FdI, una volta occupata la poltrona ora la priorità è mantenerla, una sorta di “da fratelli d’Italia a fratelli coltelli”.
Direi che questo punto sarebbe opportuno mantenere una certa vigilanza, non penso che ci sarà un nuovo Papeete a toglierci dai guai e l’unico modo che al momento vedo è una energica lotta contro sia la autonomie calderoliane, sia il presidenzialismo in tutte le sue forme. Questo non vuol dire minimizzare il resto, vuol dire volere tutto senza mediazioni e a questo punto è l’unica via.