Politica
Conte in aula: lo scontro sui Dpcm è nella maggioranza
Il governo dell'emergenza Il presidente del Consiglio prima chiude: nella fase 2 continuerà il ricorso agli atti sottratti al controllo delle camere. Poi su pressione del Pd apre a «una maggiore interlocuzione con il parlamento». La prossima settimana il voto su una delicata mozione
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Il governo dell'emergenza Il presidente del Consiglio prima chiude: nella fase 2 continuerà il ricorso agli atti sottratti al controllo delle camere. Poi su pressione del Pd apre a «una maggiore interlocuzione con il parlamento». La prossima settimana il voto su una delicata mozione
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 1 maggio 2020
Non è finita la fase dei Dpcm. Perché sono lo strumento più adatto, elastico e tempestivo, per fronteggiare l’evoluzione della pandemia. E sono pienamente legittimi, perché «coperti» dalla dichiarazione di stato di emergenza e dai decreti legge che sono fonti di rango primario. Per cui ce ne saranno altri. Questo ha detto Giuseppe Conte ieri mattina alla camera. E non è piaciuto a molti. Non solo alle opposizioni, specialmente la Lega assai innervosita dall’inutile occupazione notturna dei Palazzi (alla camera schiamazzi continui sul mancato rispetto delle distanze e sull’intervento senza mascherina di Conte, al senato una mezza aggressione a Mirabelli...