Economia
Il governo va «di fretta», ma il decreto «semplificazioni» resta al palo
Trattative no stap, veti e controveti, vertici di dieci ore, "stiamo finalizzando". L'epopea di una maggioranza divisa su un decreto che il presidente del consiglio aveva dato per già fatto il 21 maggio scorso: "Ci metteremo un paio di settimane, una ventina di giorni al massimo"
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – LaPresse
Trattative no stap, veti e controveti, vertici di dieci ore, "stiamo finalizzando". L'epopea di una maggioranza divisa su un decreto che il presidente del consiglio aveva dato per già fatto il 21 maggio scorso: "Ci metteremo un paio di settimane, una ventina di giorni al massimo"
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 3 luglio 2020
Camminando in centro a Roma, ieri dopo pranzo, Giuseppe Conte aveva «fretta, anzi frettissima». In serata, dopo una decina di ore di vertici diversamente assortiti, la corsa al varo del «decreto semplificazioni» era ancora al palo. Dopo avere annunciato un decreto senza avere trovato prima un accordo con la maggioranza; dopo avere inserito un condono, ed essere stato costretto a stralciarlo, dopo avere riscontrato che la corsa è piena degli stessi problemi che aveva affrontato l’anno scorso con lo «Sblocca cantieri», quando era al governo con la Lega; dopo il fallimento del vertice di ieri mattina, e prima del «preconsiglio...