Politica
Conte vede la crisi umanitaria, Salvini già chiude i porti
Diplomazia nazionale C'è un «rischio serio e concreto» di fuga in massa dei profughi secondo il presidente del Consiglio. Per il ministro dell'interno invece «non cambia niente» perché «chi fugge dalla guerra fugge in aereo, controllato». A Roma il vice di Serraj e il ministro degli esteri del Qatar
Il presidente del Consiglio durante un suo precedente incontro con il premier di Triplo Serraj
Diplomazia nazionale C'è un «rischio serio e concreto» di fuga in massa dei profughi secondo il presidente del Consiglio. Per il ministro dell'interno invece «non cambia niente» perché «chi fugge dalla guerra fugge in aereo, controllato». A Roma il vice di Serraj e il ministro degli esteri del Qatar
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 14 aprile 2019
«L’Italia vuole avere un ruolo in Libia, quello di paese facilitatore del processo di pacificazione e stabilizzazione». Arrivando a Bari per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, il presidente del Consiglio si cala ancora una volta nella parte di un Chamberlain del popolo, la stessa inaugurata al tempo della fallimentare conferenza di Palermo. Conte non può distrarsi troppo, però, perché deve ricordare ai suoi ministri che comanderebbe lui. «Coordino personalmente il dossier libico per evitare iniziative personali», ha dettato al Fatto. Ma Salvini, rimasto a Roma al gran premio elettrico, incontra i cronisti e smonta la strategia di Lord Conte...